6 novembre 1994

Chi c’era non può dimenticare. Chi non c’era avrà almeno sentito raccontare del giorno più tragico della storia recente di Alessandria. 6 novembre 1994. La città, ma anche un’ampia fetta di provincia, venne interessata da un’alluvione catastrofica, col Tanaro impazzito. Ma è stato tutto il Piemonte a piangere vittime, a contare danni alle infrastrutture, alle abitazioni, alle imprese, alle coltivazioni, agli allevamenti. La gente perse non solo gli averi, ma anche i ricordi.

 

Quel 6 novembre, Alessandria festeggiava il patrono e i tifosi erano in fibrillazione per la partita col Bologna. Il Tanaro la sera prima aveva imposto grande attenzione. Però lo si guardava con la curiosità che si deve a un fiume molto più alto del normale: l’esperienza non induceva alla paura. E un quartiere come gli Orti (il più colpito, insieme al sobborgo di San Michele) pareva a distanza di sicurezza, ben protetto dall’argine…

 

Con gli strumenti di oggi, forse i morti si sarebbero evitati e molto sarebbe stato portato in salvo. Con i mezzi d’allora, Alessandria avrebbe dovuto fare affidamento a un fax di avvertimento, giunto nella notte, ma che nessuno ha letto. Anche questo s’è detto in un processo che ha coinvolto anche gli amministratori pubblici.

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