LA MESSA IN SICUREZZA DI ALESSANDRIA

«Il Pai non si discute. Servono i fondi per realizzare le opere»

Il sindaco Giorgio Abonante: «Casse di laminazione, difese spondali, secondo ponte Bormida: è tutto scritto. Adesso occorre accelerare»

«Dove mi trovavo quel giorno? Lo ricordo benissimo, come credo tutti gli alessandrini»: il sindaco Giorgio Abonante aveva 19 anni, nel 1994. E, pur non con la furia del quartiere Orti, di San Michele e dell’Osterietta, le acque del Tanaro toccarono pure la sua residenza. 

«Mi stavo preparando per una partita di campionato – aggiunge – Allora giocavo a San Giuliano Nuovo, in Prima categoria. E andai pure al campo, ma ovviamente l’incontro non si giocò. E, tornando verso casa, il fiume era arrivato pure in Galimberti, dove vivevo con la mia famiglia. Così, visto che ormai si stava facendo buio e per evitare ogni tipo di rischio, dormii da un amico» 

 

Sono passati trent’anni, da quella tragica domenica. Lavori ne sono stati fatti, altri non ancora: cosa manca ad Alessandria per essere al sicuro?
«Occorre realizzare ciò che dice l’Autorità di Bacino. I documenti ci sono e parlano chiaro e, da un punto di vista progettuale, abbiamo tutto ciò che occorre per procedere, compresi i livelli di previsione straordinari. Il punto è che non basta disegnare mappe, servono i soldi per portare a termine le opere necessarie
» 

 

Ovvero?
«Casse di laminazione a monte di Alessandria e Asti e interventi di messa in sicurezza sia lato Tanaro che Bormida oltre a quelli già realizzati. Perché, per fortuna, trent’anni non sono trascorsi invano
». 

 

Guardando alle piene degli ultimi anni, a parte il 2016, è dal Bormida che arrivano adesso i maggiori problemi?
«Al Tanaro ci si è dedicati tanto, certamente più che sull’altro corso d’acqua che lambisce la città. Dove le priorità sono due: l’adeguamento delle difese spondali e, non mi stancherò mai di dirlo, il secondo ponte. Ma senza il supporto di Regione e Stato, potremo fare ben poco
».

«Noi vogliamo partire»

È tutto fermo?
«All’opposto – risponde il primo cittadino – Noi vogliamo partire, nonostante ci manchino i fondi per arrivare a termine. Abbiamo 23 milioni, usiamoli. Ecco perché abbiamo chiesto in tempi non sospetti al commissario per il Terzo valico, Calogero Mauceri, se concordasse con la nostra posizione. A quel punto, ci batteremo su ogni fronte affinché si arrivi ad avere la somma complessiva di 50 milioni di euro necessaria a completare il manufatto e il collegamento fino a Spinetta Marengo
». 

 

Del resto, il nuovo Pai-Piano d’assetto d’idrogeologico elaborato dall’Autorità di Bacino parla chiaro: in caso di piene straordinarie e contemporanee dei due fiumi (previste con cadenza duecentennale e cinquecentennale), gran parte del territorio comunale andrebbe a bagno…
«Può sembrare una previsione esagerata, forse eccessivamente prudenziale, ma chi siamo noi per stabilire se le stime dell’ente competente sono giuste o sbagliate? Un’Amministrazione deve portare avanti il proprio lavoro, ovvero rappresentare gli interessi della comunità, in primis la sua incolumità fisica e la sua salute. Da questo discende tutto. E se l’Autorità sottoscrive che i rischi ci sono, ci sono. Se poi in futuro la pianificazione cambierà, ci adegueremo. Ma aggiungo una riflessione: quante volte, ormai annualmente, rimaniamo stupiti ed esterrefatti di fronte a calamità naturali che sconvolgono i territori? E quanti casi di disastri naturali sono un mix tra eventi meteo potentissimi e una pessima pianificazione urbanistica? Noi dobbiamo farci trovare pronti ad ogni evenienza, non metterci a discutere se sia giusto o sbagliato
». 

 

Però, da solo, Palazzo Rosso poco può fare, al di là dell’appartenenza politica di chi amministra:
«Per quanto possiamo fare, occorre agire. E da anni, ancor prima che arrivassi io a guidare la Giunta, abbiamo messo in campo progetti, tecnici, consulenti, risorse proprie dell’ente o recuperate altrove. Alessandria la sua parte l’ha fatta. E sarebbe anche bene che, invece di essere iper auto-critici, si cercasse di valorizzare il Comune come istituzione che rappresenta tutti gli alessandrini
»

«Dialogo continuo, ma servono i fatti»

Il pensiero corre a quanto fatto sul rio Lovassina, a Spinetta:
«Si può dire che negli ultimi quindici anni noi si sia rimasti inermi? – domanda Abonante – Sia la Giunta Rossa, che quella guidata da Gianfranco Cuttica di Revigliasco che la mia, hanno fatto il possibile per migliorare le condizioni di chi vive nel sobborgo. Ma il problema è la lentezza e la Regione ci deve aiutare. Così come su altre partite fondamentali
». 


In passato ci sono state frizioni con il presidente Cirio. Qual è lo stato dell’arte?
«I colloqui sono continui.
C’è stata qualche polemica, è vero, ma basata sempre sui contenuti, mai per scontri fini a se stessi o strumentali. E penso, al riguardo, pure al percorso per la realizzazione del nuovo ospedale. Adesso, però, è necessaria un’accelerazione, perché quando si parla di difesa territorio, opere pubbliche e infrastrutture imprescindibili come il nuovo ponte Bormida, non si può più perdere tempo in parole»


Confronto aperto anche con il Governo?
«Il vice Ministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi, proprio qui ad Alessandria disse che entro la fine del 2024 sarebbero stati trovati i fondi per effettuare le operazioni: noi ci crediamo e abbiamo lavorato, come detto prima, per farci trovare pronti”. La buona volontà l’abbiamo dimostrata
».

Marcello Feola

Classe 1976, iscritto all’Odg dal 1996 e al “Piccolo” (in qualità di collaboratore della redazione sportiva) già dall’anno precedente, oggi è vicedirettore della testata. Si occupa, in particolare, di politica e cronaca cittadina, oltre che della gestione del bisettimanale e dei siti del Gruppo. Ha collaborato con altri giornali, locali (i primi articoli su “La Voce Alessandrina” ai tempi del liceo classico) e nazionali, ed è impegnato nel sociale: da anni, infatti, guida l’Associazione Alioscia Ferrari, fondata nel 2007 in ricordo di un amico prematuramente scomparso.

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