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Un docufilm per ricordare e costruire un futuro più sicuro
Il 6 novembre 1994 è una data che la comunità alessandrina non può dimenticare. Quel giorno, una devastante alluvione travolse Alessandria e parte della sua provincia, cambiando per sempre il volto del territorio. Chi c’era ha vissuto in prima persona la furia del Tanaro, che straripò impetuosamente, allagando quartieri fino ad allora considerati al sicuro. Il centro della città, come piazzetta della Lega, e i sobborghi di Orti e San Michele furono inondati da un’acqua impensabile, che lasciò dietro di sé vittime e una scia di distruzione.
Le settimane successive furono segnate da una città piegata ma non spezzata, impegnata a spalare fango, a convivere con l’odore del gasolio e a lottare contro la burocrazia per ottenere giustizia e risarcimenti. L’alluvione non è stata solo una tragedia: ha segnato l’inizio di un cambiamento. Da quel momento, la Protezione Civile ha assunto un ruolo centrale nella gestione delle emergenze, divenendo uno dei fiori all’occhiello della comunità, un risultato di cui essere orgogliosi.
Per onorare la memoria di quell’evento e delle persone che ne furono vittime, Il Piccolo e RadioGold hanno realizzato un docufilm che ripercorre quei drammatici momenti attraverso testimonianze toccanti e immagini storiche. Questo progetto non si limita a ricordare, ma vuole essere anche uno strumento per riflettere sul futuro. Attraverso le parole di chi ha vissuto l’alluvione, emergono non solo il dolore e la sofferenza, ma anche la resilienza e la capacità di rinascere di una comunità intera.
“1994, la tragedia dell’alluvione” è un racconto che va oltre la cronaca di quei giorni: è un tributo a chi non c’è più e un invito a immaginare un futuro in cui l’uomo e la natura possano convivere in equilibrio. Rivedere quelle immagini, ascoltare quelle voci è un atto di memoria necessario, per non dimenticare mai, e per continuare a imparare da quella tragedia.
Questo docufilm è parte integrante del “Memoriale Alluvione 1994”, un progetto che nasce per preservare la memoria storica dell’evento e promuovere una cultura della prevenzione e della sicurezza per le generazioni future.
