Non potevamo restare indifferenti

6 Novembre 1994. Ci sono delle date che cambiano la vita a una persona, altre che modificano il modo di vivere e il sentire di intere comunità. Questa giornata, di trenta anni fa, era destinata a cambiare il volto di Alessandria, in generale, e la mia, in particolare.  

L’acqua ha trascinato con sé non solo distruzione e morte ma, anche, ha infuso in una gran parte degli alessandrini, uno spirito nuovo, un senso nuovo dello stare insieme, un modo nuovo di collaborare e vedere la propria città che non era più grigia e piatta ma una bella realtà da tutelare, proteggere. 

 

Forse, non tutti sanno che, seguendo l’esempio dei tantissimi volontari che erano giunti in Città per aiutarci, centinaia di concittadini si erano infervorati con il “mito” della Protezione Civile creando in pochi mesi oltre quaranta associazioni di volontariato che, in comune, ben poco avevano se non la voglia di rendersi utili agli altri. 

L’Associazione Due Fiumi, che ho l’onore di rappresentare, da allora, è proprio figlia di quell’entusiasmo ed è una delle pochissime che, grazie ad un impegno costante e attento, a una struttura solida, a obiettivi ben precisi, è riuscita a crescere e a svilupparsi fino a giungere a oggi, rivelandosi un punto di riferimento nel mondo del volontariato piemontese. 

In questi trent’anni abbiamo preso parte a tutte le missioni di soccorso in Italia e, anche, all’estero, abbiamo contribuito, in modo concreto, alla realizzazione della attuale struttura della protezione civile della Regione Piemonte ma, soprattutto, non abbiamo mai dimenticato di essere alessandrini e che tutto nasce da quel famoso giorno del Novembre del 1994. 

 

Questa premessa è doverosa per spiegare i motivi che ci hanno spinti a stimolare e coordinare un Gruppo di prestigiosi Enti, locali e non, per rievocare quei fatti e quei giorni, per fare in modo che i giovani di oggi sappiano e il ricordo non si spenga. 

Ricordare è la base della conoscenza, ricordare gli errori commessi è il solo modo per non commetterli più, conoscere significa capire che, quanto c’è oggi, è figlio di quegli alessandrini di allora, magari, poco capaci e sognatori, ma che, con tanta volontà ed ostinazione, hanno saputo costruire una realtà di tutela, prevenzione, soccorso e intervento, allora, inimmaginabile. 


Non potevamo restare indifferenti di fronte alla possibilità di realizzare un momento di ricordo, di quei giorni e di quei fatti ma, soprattutto di quelle tante, troppe, persone che vi hanno perso la vita. 

Lo spirito che ci ha animato è proprio questo: fare in modo che non abbia mai più a ripetersi una simile tragedia negli anni a venire. 

 

Giorgio Melchioni 

Presidente associazione Due Fiumi