IL PROGETTO
Gli scatti di Riccardo Massola un anno dopo l'alluvione sono testimoni della tragedia che colpì l'Alessandrino
Nel 1995, a un anno dall’alluvione, Riccardo Massola prova con lo strumento fotografico a documentare i segni lasciati dalla grande alluvione. L’idea è quella di ricostruire la linea lasciata dall’acqua sui muri delle zone della città in cui il Tanaro era dilagato. Massola vuole andare a documentare tutto. Quindi va a scattare le sue immagini dalle zone vicine al fiume, dove il segno si trova ad alcuni metri di altezza, fino a quelle appena sfiorate, in cui si ferma a pochi centimetri. Il risultato, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto essere quasi un’equazione. L’altezza del linea lasciata dall’acqua sui muri sarebbe stata direttamente proporzionale ai danni inflitti alle diverse aree cittadine e ai traumi subiti dai loro abitanti.
Scattò una quarantina di foto e poi selezionò quelle da pubblicare su ‘Rassegna Economica per la provincia di Alessandria’, rivista della Camera di Commercio di Alessandria. Era stato Roberto Livraghi a chiedergli un progetto fotografico per questo periodico e Massola aveva elaborato l’idea della linea lasciata sui muri, fortemente legata al tema della memoria. Successivamente, nel 2004 in occasione del primo decennale del disastro, furono nuovamente pubblicate sul ‘Quaderno di storia contemporanea’, la rivista dell’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria.
Le linee lasciate dall’acqua ormai sono state cancellate, restano però queste fotografie a dare una testimonianza e a costituire un tassello della memoria collettiva.
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