L'IMPEGNO
Nei documenti ‘recuperati’ le attività svolte dall’associazione per tenere conto di chi c’era sul campo e di chi andava aiutato
Grazie al dottor Mauro Pianese e al professore Matteo Cannonero pubblichiamo importante materiale documentario relativo al ruolo avuto dalla Croce Rossa nei soccorsi fin dall’inizio dell’alluvione, nonostante alcuni mezzi persi nel disastro e molti volontari siano stati colpiti direttamente.
La collaborazione è immediata con la polizia, i vigili del fuoco, i carabinieri e l’esercito (spesso operando sui lori mezzi) per evacuare gli abitanti sulle due rive del Tanaro. Nel giro di poche ore vengono evacuati totalmente l’ospedale Borsalino e l’ospedaletto infantile e parzialmente l’Ospedale Civile con un’opera di coordinamento e di intervento della Croce Rossa fondamentale. Immediata anche l’opera dei pionieri per lo sgombero dal fango dell’ospedaletto infantile.
In collaborazione con l’Ordine dei Medici vengono allestiti posti di Soccorso provvisori per offrire le prime cure e smistare successivamente i feriti ad ospedali dei dintorni.
Alla Scuola di Polizia, le infermiere volontarie e le patronesse della sezione femminile iniziano la consegna degli indumenti asciutti agli sfollati mentre i Volontari del soccorso si occupano dell’assistenza sanitaria. Nei Centri di raccolta, istituiti dal Comune in alcune scuole cittadine, l’assistenza è garantita dalle infermiere volontarie e dai pionieri.
Viene creato nella sede del Comitato un Centro Coordinamento Soccorsi allo scopo di indirizzare gli interventi, raccogliere informazioni, smistare materiali. Su richiesta della Prefettura e in accordo con l’Usl 70, si istituisce presso la sala operativa della Croce Rossa, potenziata per l’occasione, un Centro di smistamento chiamato di soccorso urgente gestito unitamente a personale dell’Usl e in grado di attivare i mezzi di soccorso idonei per le diverse emergenze: Centri Mobili di Rianimazione, Unità Coronariche Mobili, Elisoccorso.
La Croce Rossa fa parte con le rappresentanze istituzionali dell’Unità di Crisi attivata dal prefetto per organizzare i primi interventi. Le viene richiesto l’impiego dei suoi potabilizzatori d’acqua per l’Alessandrino e il Casalese. Uno è posizionato in piazza Garbaldi per servire la città e i comuni limitrofi, l’altro a Gabiano Monferrato per la Val Cerrina e le colline del Monferrato. L’acqua è distribuita alla popolazione sia con autobotti militari e della Cri sia confezionata in sacchetti da un litro.
Infermiere volontarie e personale del Corpo militare Cri gestiscono il primo treno ricovero della Protezione Civile arrivato in stazione. Nella sede alessandrina della Croce Rossa viene attivato un numero telefonico per dare informazioni ai parenti sulle condizioni e sulla localizzazione degli sfollati.
Squadre di volontari del soccorso sin dai primi giorni, a piedi o con ambulanze, prestano assistenza nei quartieri alluvionati. In appoggio all’Usl sono garantiti i servizi di emergenza presso un centro di pronto soccorso allestito nell’Istituto Divina Provvidenza.
Un ambulatorio funzionante tutto il giorno viene attivato in collaborazione con l’Ordine dei medici nella sede della Croce Rossa ed effettua centinaia di piccole prestazioni. Qui le infermiere volontarie e i volontari del soccorso attivano una piccola farmacia a cui gli alluvionati possono rivolgersi per ritirare gratuitamente i medicinali.
Molto importante da parte della Croce Rossa è l’attivazione di un servizio ortottico con misurazione della vista e consegna gratuita agli alluvionati di occhiali per sostituire quelli persi durante l’alluvione. Vengono effettuare 300 visite e donati 410 paia di occhiali. Altrettanto importante è l’attivazione di un servizio mobile di assistenza tecnica per portatori di protesi acustiche.
La chiusura dell’Ospedale crea la necessità di potenziare il numero delle autoambulanze per il trasferimento degli ammalati ad altri nosocomi. Vengono impegnati a questo fine dieci equipaggi ogni giorno con una rotazione di circa 1500 volontari del soccorso e il compimento di decine di servizi nell’arco di 24 ore.
Undici punti di distribuzione aiuti vengono organizzati in città e nei quartieri più danneggiati, con tende in cui si consegnano viveri, abbigliamento e generi di pulizia sia personale sia per la casa. I Centri sono gestiti da infermiere volontarie, patronesse, volontari del soccorso e pionieri provenienti da tutti i gruppi della provincia.
Il rifornimento ai punti di distribuzione viene garantito con un servizio di navetta a cura del Gruppo Pionieri. Il rifornimento del Magazzino per tutte le priorità di intervento è curato dalla sezione femminile. Il suo funzionamento è curato, insieme alle patronesse, anche dai volontari del soccorso, dai pionieri e da militari messi a disposizione dall’esercito.
I volontari della Croce Rossa, su richiesta dell’Unità di Ricostruzione (responsabile il prefetto Gallitto), collaborano per l’analisi delle schede di valutazione dei danni subiti da privati e da enti pubblici. Importante è stata anche l’attività di disinfestazione per via dei liquami misti all’acqua che hanno invaso locali e scantinati. Vengono impegnati da due a sei squadre di volontari del soccorso ogni giorno, disinfestando migliaia di vani abitativi. I nuclei di potabilizzazione della Croce Rossa presenti ad Alessandria, Gabiano e Pietra Marazzi forniscono circa 200.000 litri di acqua in sacchetti da un litro. Vengono distribuiti anche pacchi con materiali di prima necessità e alcune centinaia di elettrodomestici.
Nella seconda fase, quella della ricostruzione, l’attività della Croce Rossa si divide in due tipi di intervento: il lavoro di prevenzione su richiesta dell’Unità di ricostruzione in appoggio al Politecnico di Alessandria e al Magistrato del Po (Progetto Trasparenza) e interventi a favore degli alluvionati per portare aiuto dove fosse necessario, anche economico.
Per la prima attività, ci si occupa del monitoraggio e del controllo sistematico e coordinato dei corsi d’acqua all’origine degli eventi alluvionali, per predisporre ogni utile iniziativa in un periodo a rischio di esondazione a causa dello stato precario delle strutture di contenimento. Sedici squadre di due dei Volontari del Soccorso per ciascuna postazione vengono impegnate, ogni quattro ore, nei rilevamenti del livello dei corsi d’acqua monitorati: i dati vengono segnalati via radio, periodicamente, alla centrale di coordinamento dell’operazione dove aveva sede un funzionario del Magistrato del Po. La responsabilità tecnica dell’operazione è assunta direttamente dal MagisPo, che si avvale del supporto tecnico logistico delle squadre della Croce Rossa.
Per l’aiuto delle famiglie alluvionate vengono distribuiti circa 412.000.000 lire sia sotto forma di piccoli contributi economici sia con la realizzazione di miniprogetti di ristrutturazione delle abitazioni danneggiate a chi è particolarmente bisognoso. Grazie alla solidarietà nazionale, la Cri raccoglie 9.100.000.000 lire, di cui 2.000.000.000 lire dalla trasmissione ‘Regalo di Natale’ della Rai. Per la provincia di Alessandria, 2.209.995.000 lire sono destinati all’Azienda Ospedaliera.
Grazie a questo, l’Ospedale Civile si può dotare di molte nuove attrezzature:
Per l’Ospedaletto infantile Cesare Arrigo è stato possibile dotarsi di apparecchiatura per esami ecocardiografici, video endoscopio esofago neonatale, apparecchiatura di urodinamica, laboratorio computerizzato di elettro fisiologia. È stato inoltre possibile finanziare con 1.200.000.000 lire la ristrutturazione dell’istituto tecnico Leonardo da Vinci. Va aggiunto che molti enti e associazioni si sono avvalsi della Croce Rossa per individuare casi particolarmente bisognosi.
Durante l’alluvione, la Cri di Alessandria ha perso due automezzi, travolti dalle acque, e molta attrezzatura per un ammontare circa di 250.000 lire. Sono intervenute in suo aiuto Credito Bergamasco, Fondazione Cariplo, Fondazione Specchio dei Tempi, Compagnia di San Paolo e Confederazione Dirigenti d’Azienda, permettendo il reintegro dei mezzi persi durante le operazioni di soccorso e nei giorni successivi.
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